Prometeo aveva un figlio,
Deucalione che aveva sposato
Pirra, sua cugina, in quanto figlia del fratello di suo padre,
Epimèteo. I due giovani sposi si stabilirono a
Ftia, ai piedi del monte Parnaso, dove cercarono di regnare nel bene e sforzandosi di dare la pace ai proprio sudditi. Gli uomini però, usciti dal mondo primitivo grazie all'illuminazione del fuoco e agli insegnamenti di Prometeo,
inziarono a sentirsi al pari degli
dèi, trascurando gli obblighi religiosi; i popoli divennero superbi, cattivi e maligni, si armarono gli uni contro gli altri e sulla Terra scoppiarono molte guerre che portarono alla rovina molte città.
Zeus allora decise di distruggere il genere umano, sommergendolo sotto le acque col
Diluvio Universale. Tutti gli uomini morirono, meno due
Pirra e
Deucalione,
perché Zeus sapeva che egli era l'unico principe onesto, giusto e religioso, e
Pirra, l'unica donna savia e virtuosa che esistesse, perciò bisognava salvarli. Per volere di Zeus furono messi su una barca e vi navigarono per tutta la durata del Diluvio, nove giorni, fino a quando la barca non approdò sulla vetta del Parnaso, e l'unica coppia umana sopravvissuta al castigo divino
poté finalmente scendere e toccare la terra.
Deucalione e
Pirra si ritrovarono uno spettacolo di desolazione, di rovine, camminarono fino ad una valle dove trovarono un tempio. Lo riconobbero per l'oracolo di Temi, la dea della giustizia; lo consultarono e ne ebbero questa
enigmatica risposta:"
Uscite dal tempio e gettate dietro le vostre spalle le ossa della Gran Madre". Stettero a lungo a pensare a queste parole ma un giorno
Deucalione si illuminò e capì che la Gran Madre era la terra, e le ossa della Terra erano le pietre; così le pietre gettate da
Deucalione, appena toccarono la terra, diventarono uomini e quelle gettate da
Pirra, diventarono donne. In questo modo la Terra si ripopolò.
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